I problemi giudiziari della Lega spingono verso questa soluzione
Dopo la condanna per truffa comminata ai danni di Umberto Bossi e di Francesco Belsito, la Commissione del Riesame affronterà il 5 settembre il tema del sequestro dei beni della Lega. Si tratta di un rito previsto in virtù del rinvio della Cassazione. In quella data il destino del carroccio sarà segnato, e il partito di Salvini potrebbe ritrovarsi senza un euro.
L’attuale Vice Presidente del Consiglio non si farebbe però trovare impreparato di fronte a questa eventualità. Avrebbe infatti in mente la costituzione di un partito (più o meno) unico del Centro-Destra. Il soggetto politico sarebbe quindi nuovo e immune ad ogni contestazione giudiziaria.
Le alternative al vaglio di Salvini sono in effetti due. La prima prevederebbe la costruzione di un partito che copra l’attuale perimetro leghista. In pratica una Lega 2.0. Questa soluzione si presterebbe però a speculazioni politiche che attaccherebbero la dirigenza del carroccio accusandola di fare il gioco delle tre carte.
Meglio sarebbe, a detta di molti addetti ai lavori, sfruttare l’attuale debolezza delle forze vicine alla Lega, per proporre la costituzione di un partito unico che abbracci tutte le formazioni che non appartengono al Centro-Sinistra o ai 5 Stelle.
In questo caso il peso di Salvini all’interno dell’esecutivo crescerebbe, e in quest’ottica potrebbero anche liberarsi posti di governo da trasferire dai pentastellati ai nuovi entrati.
In pratica se Forza Italia e Fratelli d’Italia entrassero nel Consiglio dei Ministra in quota al medesimo partito in cui figura Salvini, si pareggerebbero i contributi del nuovo soggetto e quelli del M5S con un conseguente conteggio dei dicasteri e una nuova distribuzione.
La situazione è in continuo aggiornamento.